Diario Staffetta Serta 2011

Laura P. • 26 novembre 2011

PODISTA

Comincio con il dire che la prossima volta non farò mai più il podista, è stata una tratta davvero divertente ma anche sfiancante.

All’inizio sembrava così facile, dovevo correre in discesa, bastava rimanere in equilibrio e il gioco era fatto.

Ero partita alla grande, correvo che era una favola nulla mi poteva fermare, tranne la tratta in salita ovviamente.

Eggià, se prima pensavo che era un gioco alla fine non ne ero più tanto convinta, con fatica, molta fatica raggiungo il punto dei fuochisti dove Ale mi stava aspettando con ‘’ansia’’.

Pochissimi minuti dopo il mio arrivo mi viene annunciato che il nostro fuochista aveva già acceso il fuoco!

Molto incredula inizio la lunga agonica corsa per tornare alla chiesa, la discesa si era trasformata in salita e la salita in discesa.

Usai tutte le mie forze per raggiungere il punto della chiesetta dove mia sorella mi stava aspettando, prima mi chiese come stavo e poi scoppiò a ridermi in faccia.

Ragazzi che corsa e che fatica, ma ne è valsa la pena dopotutto fare il podista non è male, direi che è parecchio divertente.

Sofia

CICLISTA/TRASMETTITORE

Sono partito dal castello di Montebello fino al castello di Sasso Corbaro  in bicicletta con un gruppetto di altri scout.

All’inizio ero ultimo e avevo problemi con il cambio che poi ho risolto, ho superato tutti e sono andato in vantaggio per la sezione scout Bellinzona che dominava la tratta in bicicletta. 

Poi, arrivato sotto il castello, ho tradotto il messaggio morse, dopodiché  ho trasmesso al mio amico  Mosè  dall’altra  parte della valle.

Gump

FUOCHISTA

Ero andato dietro alla chiesetta Madonna delle Nevi sul luogo della tratta fuochisti. A disposizione avevo: tre fiammiferi, un giornale, legna, sassi e la pompa a secchio. Ho avuto all’incirca un’oretta per preparare il posto dove accendere il fuoco.

Ho costruito un treppiedi di legno, un basso muretto di sassi e ho preparato la pompa a secchio, non mi rimaneva altro che aspettare la Sofia per accendere il fuoco.

Dopo tre quarti d’ora la vedo arrivare, ma dovevo aspettare, perché la Pamela diceva che ero dopo di lui, lei, lui e lui.

Dopo l’attesa mi vennero consegnati i fiammiferi e andai ad accendere il fuoco.

Al primo fiammifero lo avevo semi-acceso, ma siccome si stava spegnendo, misi altra carta nel fuoco per accenderlo meglio. Alla fine usai solo un fiammifero. L’acqua ci mise solo cinque minuti a bollire e il treppiedi di legno per fortuna ha preso fuoco solo dopo che tolsi la gamella dal fuoco.

La Sofia partì pensando: Non è possibile!

In merito alla velocità nell’accendere il fuoco e nel far bollire l’acqua ho vinto il premio di miglior tempo della tratta fuochista.

Alessandro

ALPINISTA/TRASMETTITORE/DISCESISTA

L’entusiasmante sfida annuale della staffetta Serta! Noi pionieri non potevamo non partecipare.

Mi ritrovo dunque con i miei amici pio al posto d’incontro di gruppo degli alpinisti, discesisti, fuochisti, podisti.

Parto per andare al punto della mia tratta, cammino per circa cinque minuti per poi arrivare in un campo scosceso con tre postazioni di ricezione morse con le bandierine. Dopo circa un quarto d’ora di attesa, arrivano le indicazioni via radio per far salire alle postazioni i primi partecipanti. Io ero uno degli ultimi a trasmettere: appena ricevuto il messaggio parto di corsa su per un sentiero.

Arrivo alla fine della tratta alpinista, ma siccome siamo pochi in squadra devo fare anche quella del discesista. Scendo a balzi il tratto di bosco. Mi ritrovo in un prato, vedo vicino alla strada sterrata sottostante il nastro rosso che segna il percorso.

Continuando a correre mi ritrovo sul letto di un ruscello prosciugato. Svolto a destra e sono su un sentiero abbastanza largo per starci in due, ho paura che i miei avversari mi superino, ma dentro ogni mia aspettativa riesco a tenere la posizione in testa.

Finisce il sentiero, sotto il quale scende una grande scalinata, però non ce la faccio più, mi fermo un attimo, gli altri mi sorpassano.

Riprendo a correre, ma sull’asfalto, ed è faticoso perché gli scarponi ad ogni passo mi pesano; arrivo alla fine della strada. Risalgo il prato davanti alla chiesa tra le urla e gli incoraggiamenti dei podisti e fuochisti fermi ad aspettare il proprio turno.

Arrivo finalmente alla linea d’arrivo.

Con il fiatone ascolto le istruzioni per il tiro col fucile. Imbraccio il fucile, sparo il primo colpo che becca in pieno il palloncino che esplode con rumore. Senza aspettare troppo sparo il secondo colpo, peccato, manco il bersaglio. Allora carico il terzo proiettile, aspetto qualche secondo, prendo la mira e... BANG! Il terzo palloncino esplode in mille pezzi. Soddisfatto esco dall’area del poligono e raggiungo i miei fratelli. Sono stanco, affaticato e con un dolore tremendo ai piedi, ma sono contento di aver concluso le mie tappe.

Mosè